HUA SHAN: IL SENTIERO Più PERICOLOSO AL MONDO (E COME NON SONO RIUSCITO A PERCORRERLO)

A circa un’ora di treno da Xi’an (la città cinese popolare per l’esercito di terracotta) si trova una delle 5 montagne sacre cinesi, il monte Hua o Hua Shan (shan significa montagna in mandarino. Oltre ad essere meta prediletta di turisti e pellegrini, cinesi e non, il Hua Shan è teatro di quello che viene definito da molti il sentiero più pericoloso al mondo.

Durante il mio viaggio in Cina ho deciso di fare una piccola deviazione dall’itinerario stabilito (qui trovi alcuni consigli per pianificarne uno), sacrificando un paio di giorni all’incantevole Xi’an, per provare questa esperienza adrenalinica (che per pericolosità evocava nel mio immaginario la Carretera de la muerte boliviana, percorsa qualche anno prima).

Quella che doveva essere una memorabile esperienza al limite da poter ricordare negli anni a venire, si è poi trasformata in una notte, ugualmente memorabile, ma decisamente bizzarra. 

Il tentativo è stato vano, e non per paura, bensì poiché il tragitto per raggiungerlo si è rivelato la parte più complessa e difficoltosa.

Un tempio lungo il sentiero del soldato, monte Hua
Uno dei templi lungo il percorso

Ma elenchiamo i fatti.

  • Il monte Hua è stato per secoli il rifugio di eremiti e monaci buddhisti. Nel tempo qui sono sorti anche diversi templi taoisti, nonostante l’impraticabilità dei sentieri per raggiungerli. Si dice che Lao Tze, il fondatore del taoismo, abbia pronunciato uno dei suoi sermoni proprio su queste vette.
  • La montagna è caratterizzata da una rete di sentieri ripidi e pericolosi, che richiedono grande costanza, una buona preparazione fisica e coraggio. Parte del percorso è caratterizzato da assi di legno ancorate a pareti verticali, o ancora da scalinate scavate nella roccia; a volte si verificano momenti di arrampicata pura (richiedendo un paio di guanti per meglio appigliarsi alle innumerevoli catene presenti).
  • La montagna è a sua volta composta da 5 vette, ossia nord, sud, est, ovest e centrale. Il percorso cosiddetto più pericoloso si trova sulla vetta più alta, quella sud, che raggiunge un’altezza di circa 7.070 metri. Pur essendo obbligatorio percorrerlo in sicurezza, utilizzando cavi e moschettoni, la sensazione di pericolosità è elevatissima, poiché composto per lo più da instabili travi di legno a strapiombo sul fianco della montagna.

Niente è andato, però, secondo i miei piani.

COME RAGGIUNGERE HUA SHAN

Il monte Hua si raggiunge comodamente in treno…almeno in teoria! 

Il piano era, una volta arrivato a Xi’an da Pechino, di saltare sul primo treno per il monte Hua. Non avevo però fatto i conti con le interminabili code delle stazioni cinesi, perdendo così la coincidenza.

Per iniziare il prima possibile la scalata della montagna mi sarei dovuto affrettare, optando così per un bus. E’ così cominciata un’altra odissea, fatta di richieste di informazioni senza alcun riscontro preciso alla stazione dei bus e l’ennesima coda, stavolta sotto il sole cocente fra calca e spintoni. 

Dopo qualche ora di attesa eccomi finalmente sul bus, dopo per aver assistito alla ressa di persone che, in preda al delirio, ha persino scaraventato per terra il controllore a bordo.

LA SCALATA

Dopo 3 ore di bus si era già fatta sera ed il mio piano era bello che andato. Su consiglio dell’unica persona che parlava qualche parola di inglese, un ragazzino di 14 anni, ho così scelto di salire in notturna. Le mie perplessità persistevano, sarà sufficientemente illuminato e sicuro?

L’inizio del percorso del soldato

Non avevo idea di ciò che mi avrebbe atteso, ossia una folla oceanica di gente, tra famiglie e comitive di ragazzi, su di un percorso illuminato come ci fosse una festa patronale in corso, pieno di bancarelle di ogni tipo.

Il percorso è lungo e faticoso. Per quanto il sentiero più pericoloso al mondo sia un altro, anche la scalata delle 5 vette non scherza. Dura un totale di 7 ore per raggiungere il punto più alto, ossia la vetta sud, mentre la vetta più bassa, quella nord, a circa 5000 piedi, è raggiungibile dal sempre affollato sentiero del soldato. Nel tragitto si incontrano le cosiddette scale per il cielo, ossia delle pareti verticali, scalabili tramite gradini scavati nella roccia e catene come appiglio.

Il sentiero è lastricato di fiocchi rossi e lucchetti, qui lasciati in segno di devozione e preghiera nei confronti del mondo sacro dai numerosi pellegrini che vi giungono.

L’ALBA

L’ultimo tratto per raggiungere il punto panoramico della vetta sud è senza dubbio il più faticoso, per via del maggior dislivello. Una volta arrivato nei pressi della pagoda più grande del monte, (attrezzata persino con servizi e ristoranti!), ecco che noto come sia stata trasformata in bivacco da coloro che volevano riposare un po’ prima del sorgere del sole.

Piccola curiosità: il turismo interno prevale un po’ dappertutto in Cina rispetto a quello internazionale, ma mai come sul monte Hua. Man mano che percorrevo il sentiero per la vetta mi accorgevo di essere l’unico occidentale, nonché l’oggetto della curiosità della folla cinese, spesso tra risate e foto. Essendo l’unico laowaitermine cinese per indicare lo straniero non asiatico, sono stato spesso avvicinato dai pochi cinesi che potessero parlare inglese, per lo più ragazzi, sia per darmi aiuto e indicazioni qualora mi fossi perso, che per incoraggiarmi quando allo stremo delle forze, oppure per scambiare qualche chiacchiera per poter praticare un po’ di inglese; o persino per chiedermi quale telefono avessi (il paradosso è che mentre io possedevo un cinesissimo Huawei, la maggior parte possedeva un IPhone!).

Una volta raggiunta la vetta, potevo finalmente concedermi un po’ di riposo nell’attesa che il sole sorgesse. Impresa più ardua di quanto credessi! Qualsiasi scalino o spazio sufficientemente grande era già stato occupato, così sono stato costretto a cercare qualcosa al di fuori del percorso, finendo per trovare una pietra abbastanza levigata ma leggermente in pendenza. Inutile dire come non sia stata l’ora di sonno più memorabile della mia vita, allietata solo dalla gentilezza di una ragazza seduta vicino a me, che vedendomi tremante per il freddo (la felpa che avevo con me non bastava) ha allungato la sua coperta.

Ma tanta fatica e tanti imprevisti, sarebbero stati sopportati ancora più agevolmente se, alla fine, ricompensati da un’alba indimenticabile su queste meravigliose pareti di granite che si stagliano all’orizzonte su una leggera coltre di nubi ed una verde valle sullo sfondo.

Ebbene, purtroppo non è stato esattamente così: non appena aperti gli occhi, al posto del sole che sorge, dinanzi a me si è proposto un muro umano di persone senza possibilità alcuna di muoversi e vedere minimamente l’alba. Il tutto veniva reso letteralmente impossibile dalle centinaia di braccia e gli stick portati al cielo nel tentativo di immortalare il momento, ripetendo però instancabilmente sempre lo stesso scatto! 

La ressa sulla vetta sud all’alba

Dopo circa mezz’ora di vani tentativi e quando ormai la rassegnazione superava persino la frustrazione, ho ben deciso di ammettere la sconfitta e fare ritorno con la coda tra le gambe.

LE CODE PIU’ LUNGHE DEL MONDO

Mancava una cosa, però, per la quale ero ancora in tempo, il motivo iniziale di questa mia traversata: il sentiero più pericoloso del mondo!

Ho iniziato così la discesa, ammirando finalmente scorci mozzafiato di queste incantevoli, a tratti quasi finte, montagne, ed il percorso che in un’ora mi avrebbe portato all’inizio del sentiero.

Una volta raggiunto però il mio incubo più grande si era riproposto: un fiume di gente in coda, uno spazio vitale ridotto al minimo, ed una prospettiva di attesa di circa 2 ore e mezza!

LA DISCESA

Senza ormai un briciolo di forza nelle gambe, ma soprattutto nello spirito, mi apprestavo a dirigermi definitivamente a valle e prendere il primo treno per ricongiungermi ad i miei amici nella bella Xi’an.

Un paio di ore di ripida discesa, questa volta nel silenzio e con una vista davvero incantevole, mi hanno permesso di raggiungere la funivia che mi ha comodamente cullato fino a valle.

Le pareti di granito del Monte Hua

In conclusione, mai mi sarei aspettato che la parte più pericolosa (per il mio equilibrio mentale) e difficile del sentiero più pericoloso del mondo sarebbe stato il tragitto per arrivarci!

Non avrò portato a casa il mio obiettivo, ma di sicuro rimarrà sempre impressa nella mia memoria quella volta in cui ho percorso il trekking più pazzo della mia vita.