SHIBU ONSEN, LE ACQUE TERMALI PREFERITE DA SAMURAI, MONACI E MACACHI
C’è un piccolo paesino nella prefettura di Nagano, disteso sulle placide sponde del fiume Yokoyugawa, circondato dalle montagne, sulle cui paciose e acciottolate viuzze si affacciano locande trazionali in legno, ryokan a conduzione familiare e fumosi bagni termali: sto parlando di Shibu Onsen.
Lontana dalle metropoli del circuito classico di un viaggio in Giappone (leggi qui le 10 cose da vedere a Tokyo), Shibu è la destinazione perfetta per rilassarsi nelle sue acque termali, pur ritrovando tra le sue vie una storia millenaria che ci permette di immergerci in epoche lontane.
IL CAMMINO DEGLI ONSEN
Gli onsen, i bagni termali appunto, sono una tradizione antichissima giapponese che affondano le loro radici nel passato. L’insieme dei 9 onsen pubblici di Shibu formano un percorso, durante il quale si potrà raccogliere un timbro rosso per ciascun bagno, dove vi è la divisione tra uomini e donne, da apporre su di un foglio bianco. Questa tradizione ha le sue radici nel Goshuin, letteralmente “il sigillo rosso” un’usanza risalente al periodo Edo (1603-1868) tramite la quale un pellegrino certificava la propria visita ad un tempio. Un’usanza prima esclusiva del pellegrinaggio buddhista e poi estesa anche ai Jinja shintoisti. Un esempio di sincretismo tipico giapponese, ossia la sovrapposizione di pratiche tra culti diversi.
La funzione dell’onsen è sopravvissuta nel tempo, assumendo un significato diverso da quello spirituale per i giapponesi contemporanei e tre funzioni in particolare: pulire e lavare ilcorpo ovviamente, riscaldarlo (il riscaldamento nelle abitazioni delle comunità rurali è meno diffuso di quel che si pensi!) ed una fondamentale funzione sociale, di incontro e scambio di informazioni. Una volta vinto il timore di fare il bagno nudi con degli sconosciuti, e dopo essersi abituati alle acque bollenti, vi renderete conto di come i giapponesi non sentano assolutamente il vostro stesso imbarazzo nel mostrare il proprio corpo, dovuto ad una diffusa concezione del proprio corpo, forse più libera della nostra.
LE LEGGENDE DI SHIBU
Numerose sono le leggende che circondano Shibu: si dice che fosse stata fondata 1300 anni fa da Gyoki, un monaco proveniente da Nara che arrivò qui a piedi col fine di diffondere il buddhsimo nell’area. O ancora, si dice che nelle sue acque si fosse curato un samurai che aveva combattuto la guerra di Nagano 450 anni fa.
Si dice anche che nel periodo Edo qui fosse venuto un signore di Matsuhiro, accompagnato dai suoi sudditi, dando così il via alla diffusione dei bagni termali tra i ceti più popolari.
Ma non solo samurai, signori e monaci hann scelto Shibu per trovare pace tra le sue acque. C’è una specie che qui la fa da padrona, ancora oggi: i macachi giapponesi!
JIGOKUDANI MONKEY PARK
Nel vicino parco di Jigokudani è possibile camminare tra i boschi ed imbattersi in queste fantastiche scimmie che, senza battere ciglio, ormai totalmente abituate alla presenza umana, si immergono e si godono la vista, come dei veri e propri turisti, nei bagni naturali.
Guardando queste scene, in questo paesaggio incantato tra le montagne e sotto la neve dicembrina, non posso più meravigliarmi della nostra parentela con questa specie!
Una volta tornati a Shibu potete indossare il Kimono tradizionale giapponese per passeggiare tra le sue strade in cerca del meraviglioso cibo che questo paese offre in una delle sue locande.
COSA MANGIARE E COSA VEDERE
Shibu e la prefettura di Nagano sono famose per le loro mele, i soba noodles (li trovi in questo articolo), ma soprattutto per gli oyaki. Gli oyaki sono dei particolari ravioli fatti con del grano saraceno e riempiti con verdure e frutta o pasta di fagioli rossi, arrostiti in una grossa padella di acciaio.
Facilmente raggiungibile in treno da Nagano, famosa per aver ospitato le olimpiadi invernali del 98, e a sua volta facilmente raggiungibile in Shinkansen da Tokyo, dove potrete visitare il tempio di Zenko-ji, patrimonio nazionale. O sciare negli impianti sciistici di Shiga Kogen, tra gli altopiani di Yamanouchi. O ancora visitare il famoso palazzo di Matsumoto, poco distante, una delle attrazioni più visitate di tutto il Giappone. Nei pressi di Shibu Onsen le cose da fare di sicuro non mancano.
Ora non vi resta che immergervi nelle bollenti acque di Shibu e godervi la compagnia dei macachi.
Ps: la loro compagnia in realtà non sarà delle migliori, dato che, per loro, sarete praticamente invisibili!
Se siete da queste parti non mancate di alloggiare nell’accogliente e affascinante ryokan tradizionale del mio amico Akira-san, che lo gestisce con la sua dolcissima famiglia, che mi ha aiutato a trovare le curiosità presenti in questo articolo.
E per il quale non sarete affatto trasparenti, anzi…maledette scimmie!